Breve perché ormai è già finita senza che me ne accorgessi poi tanto, lunga perché ogni giorno mi sembra durare degli anni. Arrivo alle otto di sera stanca come se fossero le tre di notte, anche se durante il giorno non ho fatto grandi cose.
La famiglia è fantastica: tre persone, tre cani e tre cavalli. Sonia, la mamma, è davvero dolcissima, non parla inglese ma riusciamo comunque a comunicare.
Jessica, mia sorella, ha la mia età ed è una ragazza davvero simpatica. Con lei posso tranquillamente parlare in inglese; ridiamo e scherziamo insieme e inoltre l'ho già contagiata con la mia mania per Rafa.
Sylvain, il papà, è l'unico un po' più freddo ma non ho niente contro di lui. Ma credo di vederlo così al confronto con mio padre che è tanto simpatico e affettuoso, forse in questo momento è la persona che mi manca di più.
Impressioni sulla prima settimana? Be', continui alti e bassi d'umore, per fortuna mai momenti troppo bassi, se escludiamo il primo giorno.
Con mia grande sorpresa, io, la ragazza dal cuore di pietra, il primo giorno avevo solo voglia di piangere e dormire e fortunatamente mi sono limitata a fare la seconda cosa. A partire dal secondo giorno non sono mai stata con il morale tanto giù come in quel momento.
In soli sette giorni comunque ho già imparato tante cose: ad esempio ho imparato che questa esperienza è molto più difficile di quanto ci si possa aspettare, del resto c'è un motivo se bisogno superare tante selezioni per poter partire. Ho imparato che una cosa semplice come chiedere di fare una doccia, può diventare la cosa più difficile da fare. Ci sono momenti in cui ti vergogni di chiedere qualunque cosa, perché magari ti sembra una domanda stupida, perché non sai quale sia la risposta o ti sembra tutto troppo difficile. Quando ti senti così devi farti coraggio e chiedere, perché ti rendi conto che alla fine sono sempre tutti lì per aiutarti.
E se vi sentite tristi parlate con la famiglia, c'è sempre qualcuno disposto ad aiutarti. Se non ve la sentite di parlare con la famiglia sentitevi con il vostro assistente, se esiste ed ha quel ruolo c'è un motivo.
In conclusione, per riassumere brevemente questa settimana direi: più difficile di quanto m'aspettassi, ma non negativa.
L'unica cosa di cui sento davvero il bisogno in questo momento è un abbraccio dei miei genitori, ma considerando che per averlo devo aspettare un anno credo che sia meglio mettersi l'anima in pace e cercare di stare sereni.
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