"Sogniamo un mondo senza più violenza, un mondo di giustizia e di speranza. Ognuno dia la mano al suo vicino, simbolo di pace e di fraternità"
The Prayer - Andrea Bocelli & Celine Dion

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venerdì 13 settembre 2013

à l'école

E con la giornata di domani si conclude la mia seconda settimana di scuola qui in Canada, perciò ho deciso di raccontarvi un po' come è qui.
Partiamo con il fatto che ogni volta che dico che in Italia si va a scuola anche di sabato mi guardano come se avessi appena confessato un omicidio. Qui si va dal lunedì al venerdì, dalle 9,10 alle 16,00.
A meno che non abiti vicino alla scuola e quindi ci puoi andare a piedi o in bici, per arrivarci prendi l'autobus. O per meglio dire, è l'autobus che ti passa prendere. Ogni mattina prendo l'autobus, quello giallo come nei telefilm americani, che ti passa a prendere sotto casa e che poi ti riporta lì.
La prima campanella a scuola suona alle 9,08. Ognuno va al proprio armadietto e prende i libri per il primo corso, entro le 9,10 bisogna stare in classe. Io vado al mio armadietto cinque minuti prima, perché non vado d'accordo con il mio lucchetto e prima di aprirlo ci metto anni, anche se la combinazione è giusta. Quando si è in classe dalle 9,10 alle 9,30 si legge qualcosa, ognuno per conto proprio, in francese. Non importa se al primo corso hai ed. fisica, ti porti il libro in palestra.
Finiti i 20 minuti c'è lezione per un'ora e dieci. Ogni corso dura un'ora e dieci e ne abbiamo quattro ogni giorno. Il primo inizia alle 9,30 e finisce alle 10,40, poi ci sono 18 minuti di pausa e poi di nuovo tutti agli armadietti a prendere le proprie cose. Il secondo corso comincia alle 10,50 e finisce alle 12,08. Quando la campanella suona si va in mensa, si può comprare a scuola il pranzo oppure lo si porta da casa e poi ci sono forni a microonde sparsi per la mensa per scaldare le cose. La pausa pranzo finisce alle 13,21. Al suono della campanella tutti all'armadietto e poi in classe per un'altra ora di lezione, poi 18 minuti di break e infine l'ultima ora e dieci di corso. Insomma, stiamo a scuola per sette ore ma studiamo meno di cinque. La scuola è stupenda, è enorme, ha centinaia di aule numerate e sono tutte decorate a seconda della materia a cui sono destinate. Ci sono due palestre enormi interne, mentre all'esterno c'è un campo da baseball, due da tennis e uno da basket. Non si può stare in classe con tuta e scarpe da ginnastica, ci si deve cambiare nello spogliatoio prima di andare in palestra e poi finita la lezione ci si può fare la doccia e rimettersi i vestiti normali. Hanno degli schermi sparsi in tutta la scuola che trasmettono gli avvisi, un impianto audio che collega tutte le aule, ogni aula ha una lavagna normale enorme e una multimediale collegata al computer. La biblioteca è stuoenda e gli studenti la utilizzano davvero, anche per andarci a studiare durante l'ora di pranzo. Ma durante l'ora di pranzo si può anche andare nella sala attrezzi ad allenarsi oppure nell'aula di musica per le prove dell'orchestra.
Se hai qualche problema c'è una psicologa che si occupa di problemi di integrazione, una di droga e alcool e poi c'è l'infermeria, che è davvero attrezzata non come nelle scuole italiane.
Se durante l'ora di pranzo vai nell'hall principale non ti devi stupire troppo se trovi gruppi di persone che ballano la Macarena in piedi sulle panchine, fa parte delle attività di gruppo.

Credo di aver detto abbastanza per quel che riguarda la descrizione oggettiva della mia esperienza scolastica, comunque a breve vi informerò sulle impressioni soggettive e nel caso aggiungerò altri dettagli a quello che ho già detto stasera.

Bonne nuit ;)

domenica 1 settembre 2013

Première semaine

Ebbene sì, sono in Canada da una settimana. Da una breve e lunga settimana.
Breve perché ormai è già finita senza che me ne accorgessi poi tanto, lunga perché ogni giorno mi sembra durare degli anni. Arrivo alle otto di sera stanca come se fossero le tre di notte, anche se durante il giorno non ho fatto grandi cose.
La famiglia è fantastica: tre persone, tre cani e tre cavalli. Sonia, la mamma, è davvero dolcissima, non parla inglese ma riusciamo comunque a comunicare.
Jessica, mia sorella, ha la mia età ed è una ragazza davvero simpatica. Con lei posso tranquillamente parlare in inglese; ridiamo e scherziamo insieme e inoltre l'ho già contagiata con la mia mania per Rafa.
Sylvain, il papà, è l'unico un po' più freddo ma non ho niente contro di lui. Ma credo di vederlo così al confronto con mio padre che è tanto simpatico e affettuoso, forse in questo momento è la persona che mi manca di più.
Impressioni sulla prima settimana? Be', continui alti e bassi d'umore, per fortuna mai momenti troppo bassi, se escludiamo il primo giorno.
Con mia grande sorpresa, io, la ragazza dal cuore di pietra, il primo giorno avevo solo voglia di piangere e dormire e fortunatamente mi sono limitata a fare la seconda cosa. A partire dal secondo giorno non sono mai stata con il morale tanto giù come in quel momento. 
In soli sette giorni comunque ho già imparato tante cose: ad esempio ho imparato che questa esperienza è molto più difficile di quanto ci si possa aspettare, del resto c'è un motivo se bisogno superare tante selezioni per poter partire. Ho imparato che una cosa semplice come chiedere di fare una doccia, può diventare la cosa più difficile da fare. Ci sono momenti in cui ti vergogni di chiedere qualunque cosa, perché magari ti sembra una domanda stupida, perché non sai quale sia la risposta o ti sembra tutto troppo difficile. Quando ti senti così devi farti coraggio e chiedere, perché ti rendi conto che alla fine sono sempre tutti lì per aiutarti.
E se vi sentite tristi parlate con la famiglia, c'è sempre qualcuno disposto ad aiutarti. Se non ve la sentite di parlare con la famiglia sentitevi con il vostro assistente, se esiste ed ha quel ruolo c'è un motivo.

In conclusione, per riassumere brevemente questa settimana direi: più difficile di quanto m'aspettassi, ma non negativa.

L'unica cosa di cui sento davvero il bisogno in questo momento è un abbraccio dei miei genitori, ma considerando che per averlo devo aspettare un anno credo che sia meglio mettersi l'anima in pace e cercare di stare sereni.

Bonne nuit :)


P.S. questa meraviglia la trovo a venti minuti di macchina da casa mia